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scrittura

Page history last edited by Pier 15 years, 4 months ago

Oralità e scrittura

Come evolve nel tempo la scrittura. Cambiano le tecnologie, cambia la formattazione, cambia il modo di progettare la scrittura, cambia soprattutto il pensiero.

La scrittura non "trascrive" il pensiero ma mentre scriviamo organizziamo le nostre idee e la struttura del testo scritto incide e modifica il nostro modo di organizzare le idee.

Una cultura orale semplicemente non riesce a pensare in termini di figure geometriche, categorie astratte, logica formale, definizioni o anche descrizioni inclusive o auto-analisi articolate che derivano tutte non semplicemente dal pensiero in sé ma dal pensiero condizionato dalla scrittura (Ong)
Un alfabeto completamente fonetico favorisce l’attività dell’emisfero sinistro, alimentando così, sul piano neurofisiologico, il pensiero astratto, analitico.
Chi ha interiorizzato la scrittura, non solo scrive, ma parla anche in modo diverso, organizza cioè persino la propria espressione orale in ragionamenti e forme verbali che  non conoscerebbe se non sapesse scrivere.
LEGGERE CAPITOLO 4 DI ORALITA' E SCRITTURA (ONG) link

(tag ong, scrittura)

Le caratteristiche della cultura orale rispetto alla cultura della scrittura sono:

analogia vs causalità, simultaneità vs processo a cascata, paratatttico vs ipotattico, fonetico vs visuale, aggregativo vs analitico, ridondante vs sintetico, presente vs passato-presente-futuro, enfatico e partecipativo vs oggettivo e distaccato, omeostatico (esiste solo il presente) vs memoria, situazionale vs astratto, ritmo e rima vs immagine. (tag ong)

Oggi sempre seconfdo Ong siamo entrati in una fase di oralità di ritorno grazie alla televisione e alla radio. Internet produce un ulteriore salto in quanto inserisce l'interazione diversamnete dai media di alcuni decenni fa solo ad una direzione.

 

Per Raffaele Simone (tag simone) vi sono tre fasi in relazione all'evoluzione della scrittura:

  • La prima fase coincide con l’invenzione della scrittura che contribuì a fissare un’enormità di informazioni e a condividerle.
  • La seconda fase è data dall’invenzione della stampa che permise la stabilizzazione del sapere nello spazio e nel tempo.
  • La terza fase è legata alla tecnologia e ai medium. Oggi conosciamo molte cose senza averle lette, le ascoltiamo dalla tv, le vediamo attraverso immagini. I saperi che circolano oggi, nella Terza fase, sono meno articolati, meno sottili, possono addirittura non fruire del verbale. È un ritorno ad un’informazione globale, legata ad un nuovo spazio “acustico”.

 

Dal Fedro di Platone:

SOCRATE : Ho udito , dunque , che nei pressi di Naucrati d' Egitto c' era uno  degli antichi dèi locali , di nome Theuth , al quale apparteneva anche l' uccello sacro chiamato Ibis . Fu appunto questo dio a inventare il numero e il calcolo , la geometria e l' astronomia e , ancora , il gioco del tavoliere e quello dei dadi , e soprattutto la scrittura . Regnava a quel tempo su tutto l' Egitto Thamus , che risiedeva nella grande città dell' Alto Egitto che i Greci chiamano Tebe e il cui dio chiamano Ammone . Recatosi al cospetto del faraone , Theuth gli mostrò le sue arti e disse che occorreva diffonderle tra gli altri Egizi . Quello allora lo interrogò su quali fossero le utilità di ciascun' arte , e mentre Theuth gliela spiegava , il faraone criticava una cosa , ne lodava un' altra , a seconda che gli paresse detta bene o male . Si dice che Thamus abbia espresso a Theuth molte osservazioni sia pro sia contro ciascuna arte , ma riferirle sarebbe troppo lungo . Quando Theuth venne alla scrittura disse : Questa conoscenza , o faraone , renderà gli Egizi più sapienti e più capaci di ricordare : é stata infatti inventata come medicina per la memoria e per la sapienza " . Ma quello rispose : " Ingegnosissimo Theuth , c' é chi é capace di dar vita alle arti , e chi invece di giudicare quale danno e quale vantaggio comportano per chi se ne avvarrà . E ora tu , padre della scrittura , per benevolenza hai detto il contrario di ciò che essa é in grado di fare . Questa infatti produrrà dimenticanza nelle anime di chi l' avrà appresa , perchè non fa esercitare la memoria . Infatti , facendo affidamento sulla scrittura , essi trarranno i ricordi dall' esterno , da segni estranei , e non dall' interno , da se stessi . Dunque non hai inventato una medicina per la memoria , ma per richiamare alla memoria . Ai discepoli tu procuri una parvenza di sapienza , non la vera sapienza : divenuti , infatti , grazie a te , ascoltatori di molte cose &senza bisogno di insegnamento , crederanno di essere molto dotti , mentre saranno per lo più ignoranti e difficili da trattare , in quanto divenuti saccenti invece che sapienti.

LA LEZIONE FRONTALE

La lezione frontale richiede un ruolo attivo dell'ascoltatore. Tale ruolo attivo è favorito dalla consocenza di strumenti quali la presa di appunti e dalla modlaità con cui la lezione è predisposta. La velocità, i tempi e la struttura del discorso. In relazione alla struttura un elemento centrale è relativo a favorire processi che permettono di connettere quanto detto con le consocenze pregresse dei singoli studentio e con gli argomenti precedentemente trattati.

Una struttura di massima potrebbe essere così costituita:

1) orientamento e motivazione. Si espandono i nodi chiave, i motivi della scelta, la connessione con argomenti precedentemente trattati (dove mi trovo) e le prospettive. Inoltre esplicito perchè è interessante affrontare un detrminato argomento. Esplicito inoltre il punto di arrivo. Posso utilizzare metodo indiretto e  indiretto.

2) ampliamento dei singoli nodi, con possibili esemplificazioni, attività e prove.

3) riorganizzazione degli argomenti trattati e costruzione di un percorso organico. Assegnazione di senso globale.

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